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Cosa significa “Formazione alla genitorialità?”. Il periodo che va dalla scuola dell’infanzia alla fine della scuola media inferiore accompagna fasi importanti e delicate dello sviluppo fisico e psicologico del bambino, fino all’adolescenza.
L’attraversamento costruttivo di questi passaggi evolutivi non è scontato, richiede sensibilità e attenzione, ma anche consapevolezza e competenza da parte di genitori e insegnanti.
La gestione dei comportamenti e dell’emotività, di successi e insuccessi, di difficoltà relazionali o di studio sono alcune problematiche con le quali si confronta il bambino, ma anche la famiglia e gli insegnanti.

La qualità della vita è profondamente influenzata dalle emozioni e dalla capacità di gestirle. Sono le emozioni che rendono le relazioni umane complesse, interessanti e a volte sconcertanti. Esse comunicano messaggi su se stessi e sugli altri e regolano la creazione dei legami. Attraverso un’educazione alle emozioni si può incidere sulla difficoltà di riconoscere ed esprimere sentimenti positivi e negativi, anche molto forti, tra adulti, e soprattutto tra genitori e figli. Il benessere emotivo, inoltre è fondamentale anche per una buona disposizione all’apprendimento.
Acquisire competenza emotiva significa vivere, anche nel contesto scolastico, con maggior soddisfazione e serenità.

Quindi un progetto di Counseling che abbia come scopo la formazione dei genitori su argomenti che vanno oltre il buon senso e l’affettività innata può essere utile.

Questo progetto si propone di creare uno spazio di accoglienza, di ascolto e di lavoro per quei genitori che sentano il bisogno di parlare e condividere il proprio vissuto in una situazione protetta e che vogliano
potenziare le proprie competenze genitoriali.
Il Counseling, in particolare quello di taglio Rogersiano (Carl Rogers, Psicologia Umanistica ed Esistenziale), attua un modo di ascolto della persona attento, profondo, privo di giudizio, che punti a farla sentire accolta e compresa e che favorisca l’instaurarsi di una relazione empatica e di fiducia con il counselor, attraverso la quale possano emergere le risorse della persona stessa e la consapevolezza di queste risorse.

FINALITA’ DEL PROGETTO

  • Accogliere ansie, dubbi, incertezze, curiosità, angosce, timori relativi sia all’ambito delle relazioni familiari, sia all’ambito scolastico, sia ai processi di crescita fisica, emotiva e cognitiva del bambino;
  • attenuare i pregiudizi e i timori rispetto alla richiesta di aiuto, sia da parte delle famiglie che da parte dei bambini;
  • sostenere e valorizzare il ruolo di genitore, promuovendo un percorso di consapevolezza sulla genitorialità;
  • sostenere, informare, orientare, per facilitare il dialogo e il confronto tra genitori e insegnanti;
  • fornire spunti e favorire riflessioni in famiglia sul comportamento proprio e su quello dei figli per contribuire a creare un clima favorevole all’interno del nucleo familiare;
  • promuovere una maggior attenzione al dialogo tra genitori e figli, per accompagnarli e sostenerli nella gestione delle emozioni, nella costruzione dell’autostima, nell’accettazione e potenziamento dei punti deboli e nell’espressione dei punti di forza;
  • prevenire il disagio scolastico ed evolutivo;

OBIETTIVI CHE I GENITORI SARANNO INVITATI A PERSEGUIRE

  • Potenziare le capacità relazionali e affettive dei genitori, per favorire nel bambino una buona costruzione dell’identità;
  • essere più consapevoli dell’importanza del rapporto che il bambino ha con il cibo;
  • sapere gestire i tempi del sonno del bambino;
  • sapere gestire i tempi e le regole della fruizione della televisione e dei video games;
  • riconoscere e gestire situazioni di disagio e sofferenza legate a paure, disturbi psicosomatici, difficoltà e insuccessi;
  • sapere aiutare il bambino a incrementare l’autostima e l’autonomia;
  • conoscere la motivazione allo studio del proprio figlio e saperla rafforzare, dando un senso a ciò che si chiede al bambino, insegnandogli il senso di responsabilità rispetto alle azioni e alle scelte;
  • comprendere e sapere aiutare il bambino nell’ambientamento (es.: difficoltà nelle relazioni con i compagni di classe e/o con gli insegnanti);
  • sapere insegnare l’importanza della gestione del proprio tempo (es.: organizzazione dello studio, metodo di lavoro, distribuzione del tempo tra studio e gioco, efficacia dell’applicazione)
  • comprendere l’ansia da prestazione scolastica (es.: agitazione in relazione a interrogazioni e verifiche, considerazione dell’importanza data ai voti);
  • sapere individuare strategie di comportamento nelle problematiche quotidiane.

MODALITA’ DI REALIZZAZIONE

  • Saranno organizzati e gestiti gruppi di lavoro con i genitori su vari argomenti, anche proposti dai genitori stessi.
  • Sarà poi possibile prenotare incontri individuali previo appuntamento fissato personalmente o telefonicamente.
    Questi incontri non avranno carattere terapeutico, ma di counseling e sarà spiegato che il counseling scolastico ha obiettivi limitati e che cerca di produrre cambiamenti nei modi di vedere più che di
    essere, modificando le rappresentazioni che le persone hanno dei propri problemi (A. Maggiolini, 2002).
    Il counseling aiuta a individuare i problemi e le possibili soluzioni.

ARGOMENTI TRATTATI NEI GRUPPI DI LAVORO

Scuola dell’infanzia:

  • le paure
  • la “nanna”
  • il cibo
  • la tv
  • le novità
  • un altro proposto dai genitori

Scuola primaria e secondaria:

  • emozioni e comportamenti
  • i voti
  • le regole
  • i compiti
  • i video games e la tv
  • un altro proposto dai genitori
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